L’attrice Valentina Cortese è morta lo scorso 10 luglio nella sua casa di Milano all’età di 96 anni. Scompare l’ultima diva del cinema (e del teatro) italiano, una stella internazionale come Anna Magnani e Sophia Loren.
Valentina Cortese lavorò negli Stati Uniti, contrattualizzata nel 1948 dalla 20th Century Fox, con attori del calibro di James Stewart e Spencer Tracy e come le grandi dive ebbe intense storie d’amore. Sposò l’attore Richard Basehart, incontrato nel 1951 sul set del film Ho paura di lui, e da cui ebbe l’unico figlio Jackie (scomparso nel 2015). Grande attrice drammatica, di lei si accorse perfino il grande Charlie Chaplin che l’avrebbe voluta protagonista nel suo film Luci della ribalta. Essendo in dolce attesa, dovette rifiutare e forse questo fu l’unico rammarico della sua lunga carriera artistica. Il matrimonio non andò bene, come il suo rapporto con il capo della Fox che le mise le mani addosso provocando la sua decisa e legittima reazione: “Fai schifo, gli urlai. Fu la mia fine. Mi tenne sotto contratto ma senza far niente. Tre anni. Ma di Hollywood non me ne fregava più niente. C’era l’Inghilterra dove i giornali di me scrivevano First Garbo, then Bergman, now Cortese”. https://www.repubblica.it/spettacoli/teatro-danza/2019/07/10/news/valentina_cortese-230851726/
Valentina Cortese tornò in Italia continuando a lavorare con molti importanti registi. Come Michelangelo Antonioni nel film Le amiche, che le consentì di vincere il Nastro d’Argento, e Federico Fellini in Giulietta degli Spiriti. Nel frattempo avvenne l’incontro con Giorgio Strehler. Si conobbero nel 1958 per Platonov e gli altri e fu una passione ardente ed un sodalizio artistico straordinario. Al Piccolo Teatro diedero vita a capolavori insuperati come El nost Milan, Arlecchino servitore di due padroni ed Il giardino dei ciliegi.
Il cinema continuò comunque ad essere ben presente nella vita di Valentina Cortese. Nel 1975 sfiorò l’Oscar, come migliore attrice non protagonista, per il film di Francois Truffaut Effetto notte. Il premio andò invece ad Ingrid Bergman che dichiarò che la statuetta l’avrebbe dovuta vincere l’attrice italiana.
Fecondo fu anche il rapporto artistico che lei instaurò con Franco Zeffirelli. Con il regista toscano lavorò in molti film (ad esempio Fratello sole, sorella luna) e nella famosa miniserie televisiva Gesù di Nazareth.
A Milano, la sua città, la camera ardente di Valentina Cortese è stata allestita al Piccolo Teatro Grassi (sede storica del Piccolo). I funerali sono stati celebrati nella chiesa di San Marco.