E’ morto Theodore Van Kirk, 93 anni, l’ultimo superstite dell’equipaggio dell’aviazione statunitense che il 6 agosto 1945, a bordo del bombardiere Enola Gay, ha sganciato su Hiroshima la prima bomba atomica.
Van Kirk aveva 24 anni, e l’incredibile deflagrazione causò 140.000 morti. Nel 2005 aveva rilasciato un’intervista alla AP, nella quale aveva affermato che l’esperienza della seconda guerra mondiale dimostra che le armi e le bombe nucleari non servono a nulla, e che avrebbe voluto vedere le armi abolite. “Se qualcuno ne ha una”, ha però aggiunto, “voglio averne una più del mio nemico”.
Dopo la guerra Van Kirk era rimasto con i militari per un anno. In seguito aveva terminato gli studi, conseguito una laurea in ingegneria chimica e ha per tutta la vita lavorato per l’azienda chimica DuPont. Era andato in pensione nel 1985 e dalla California si era spostato nella zona di Atlanta per essere più vicino a sua figlia.
Come molti veterani della seconda guerra mondiale, Van Kirk non parlava spesso del suo passato da militare; aveva ripreso a raccontarlo in tarda età, quando ha cominciato a partecipare a incontri con gruppi scolastici. “Non sapevo neppure che lui fosse in quella missione fino a quando avevo 10 anni e ho letto alcuni vecchi ritagli di giornale nella soffitta di mia nonna”, ha raccontato il figlio, Tom Van Kirk. La carriera militare di Van Kirk è stata raccontata in un libro del 2012, “My True Course”, scritto da Suzanne Dietz. Secondo la Dietz Van Kirk era un uomo energico, molto solare e aveva un fantastico senso dell’umorismo.
I funerali si sono svolti lo scorso 5 agosto nella città natale di Van Kirk, a Northumberland, in Pennsylvania.