Ad un mese esatto dal decesso di Robin Williams, l’attore americano che ha scritto un pezzo della storia del cinema internazionale, AMA Servizi Funebri Comunali di Roma ha deciso di ricordarlo attraverso le sue frasi più celebri.
Robin Williams è stato senza dubbio uno degli attori più turbolenti della storia del cinema a stelle e strisce, ma non solo. Robin Williams è stato un portento multiforme, una potenza eclettica, un uomo che ha messo a disposizione il suo volto e il suo corpo per diventare qualcosa che offrisse al pubblico un sorriso in più, una sana risata.
- “Io vivo per dominare la vita non per esserne schiavo!” (da L’attimo fuggente)
- “Carpe diem, cogliete l’attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita.” (da L’attimo fuggente)
- “Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.” (da L’attimo fuggente)
- “Li sentite mangiare e sperate in Dio che non siate voi il dessert.” (da Jumanji)
- “Nella giungla dovrai stare… finché un 5 o un 8 non compare…” (da Jumanji)
- “Io avevo paura perché non volevo crescere…perché tutti quelli che crescono prima o poi devono morire…e così scappai” (da Hook – Capitan Uncino)
- “Io non sono maschilista, solo mi sorprende che le donne non facciano le uova.” (da Mrs. Doubtfire)
- “Alcuni nascono grandi, ad altri la grandezza viene imposta.” (da Una notte al museo)
- “Ridere non è solo contagioso, ma è anche la migliore medicina” (da Patch Adams)
- “Il compito dei medici non è rinviare la morte, ma migliorare la qualità della vita.” (da Patch Adams)
- “Per tutti la vita è come un ritorno a casa: commessi viaggiatori, segretari, minatori, agricoltori, mangiatori di spade, per tutti… tutti i cuori irrequieti del mondo cercano tutti la strada di casa. È difficile descrivere cosa provassi allora… immaginatevi di camminare in un turbine di neve senza neppure accorgervi di camminare in tondo: la pesantezza delle gambe nei cumuli, le vostre grida che scompaiono nel vento con la sensazione di essere piccoli… e immensamente lontani da casa. Casa, il dizionario la definisce sia come un luogo di origine sia come uno scopo o una destinazione… e la bufera, la bufera era tutta nella mia mente…” (da Patch Adams)