Mario Cotelli, l’artefice della “Valanga Azzurra” di sci, è morto lo scorso 5 novembre all’età di 76 anni. Soffriva da tempo di insufficienza renale e per questo era in dialisi. Questa estate aveva passato un lungo periodo a Pantelleria per proseguire il suo percorso di cure ma, nonostante ciò, le sue condizioni di salute si sono aggravate nelle ultime settimane.
Mario Cotelli è stato uno dei personaggi più importanti dello sport italiano. Fu nominato commissario tecnico della nazionale A di sci alpino nel 1969. Iniziò la sua avventura puntando su un gruppo di giovani atleti che divennero protagonisti per molti anni di tutte le più importanti competizioni. Li plasmò, cementando un’unione che andava oltre le differenze linguistiche, fornendogli quelle chiavi tecniche e tattiche che gli consentirono di vincere Coppe del Mondo e medaglie nei Mondiali e nelle Olimpiadi.
Il protagonista assoluto di quella squadra fu Gustavo Thoeni che vinse ben 4 Coppe del Mondo Assolute e ben 5 di slalom, oltre ai trionfi alle Olimpiadi di Sapporo ed in vari Mondiali. Ma anche altri sciatori contribuirono a rendere grande ed irripetibile quella nazionale: Piero Gros, vincitore di una Coppa del Mondo Assoluta e di una medaglia d’Oro nello slalom speciale alle Olimpiadi di Innsbruck, Tino Pietrogiovanna, Erwin Stricker, ed il formidabile discesista Herbert Plank. La consacrazione definitiva di quella nazionale avvenne il 7 gennaio 1974 quando 5 italiani si piazzarono nei primi 5 posti in occasione dello slalom gigante di Berchtesgaden. https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Cotelli
Fu in occasione di questo trionfo che la nazionale di sci divenne per tutti la “Valanga Azzurra”. Ed in effetti queste prodezze resero lo sci, negli anni settanta, uno sport popolarissimo in Italia. Non solo milioni di italiani seguivano con passione le dirette RAI delle gare di Coppa del Mondo e delle Olimpiadi ma anche la pratica dello sci ebbe un impulso straordinario.
Nel 1978, in un periodo di crisi della nazionale di sci, Mario Cotelli si dimise da Commissario tecnico, non senza polemiche a causa dell’intromissione che (a suo dire) la Federazione esercitò nel suo lavoro.
Mario Cotelli continuò comunque, fino alla sua scomparsa, ad occuparsi di sci come brillante giornalista ed opinionista televisivo commentando anche le imprese dei campioni azzurri Alberto Tomba e Kristian Ghedina.