AMA Servizi Funebri Comunali – Morto il politico Gianni De Michelis

Gianni De MichelisIl politico Gianni De Michelis, tra i protagonisti dell’Italia della Prima Repubblica, è morto all’età di 78 anni per una malattia neurodegenerativa. E’ stato uno dei leader del Partito Socialista Italiano nel lungo periodo della segreteria di Bettino Craxi ed un importante ministro in molti governi. Fu parlamentare italiano per diverse legislature ed anche parlamentare europeo.
Gianni De Michelis nacque a Venezia nel 1940 laureandosi in Chimica Industriale all’università di Padova. Fu assistente universitario e professore associato di Chimica ma la politica fu sempre la sua grande passione. Dopo iniziali simpatie giovanili monarchiche, missine e poi radicali, Gianni De Michelis si avvicinò al Partito Socialista Italiano appoggiando la corrente di sinistra il cui leader era Riccardo Lombardi. Con lui appoggiò nel 1976 la candidatura a segretario del partito di Bettino Craxi di cui divenne uno dei principali collaboratori. Ministro delle partecipazioni statali nei governi Cossiga, Forlani, Spadolini e Fanfani, divenne nel primo governo presieduto da un socialista, il leader Bettino Craxi, ministro del lavoro e della previdenza sociale contribuendo ad importanti riforme come il taglio di alcuni punti nella scala mobile che portò ad un referendum abrogativo, voluto dal PCI, in cui però uscì vincitore il governo. Era il periodo del pentapartito (l’alleanza tra DC, PSI, PSDI, PRI e PLI) ma sicuramente l’onda socialista (così veniva definita allora) era l’elemento centrale e riformista di ogni esecutivo.
Nel 1992, in qualità di ministro degli esteri del governo Andreotti, Gianni De Michelis fu tra i firmatari del trattato di Maastricht in cui vennero fissate le regole politiche ed i parametri sociali ed economici che ciascun Paese avrebbe dovuto rispettare per entrare nell’Unione Europea.
Gianni De Michelis è anche ricordato per la sua passione per le discoteche e la vita notturna mondana. Di questo non ne fece mai mistero asserendo che per lui ballare era un piacevole svago dopo le intense ed impegnative giornate lavorative come ministro e dirigente politico.
Come quasi tutti i principali leader socialisti fu travolto dall’inchiesta Mani Pulite di Tangentopoli anche se tutto sommato ne uscì meglio di molti suoi colleghi con “solo” due lievi condanne subite (dopo aver patteggiato).
Nella Seconda Repubblica Gianni De Michelis fondò insieme a Bobo Craxi (il figlio di Bettino) il Nuovo PSI collocandosi però col centro-destra di Silvio Berlusconi. Erano ancora troppo fresche le ferite di Tangentopoli ed il risentimento nei confronti dei post-comunisti (i leader di fatto dell’alleanza di centro-sinistra) per il sostegno da loro dato ai giudici di Milano e per le condanne da loro espresse nei confronti del PSI craxiano. In effetti Gianni De Michelis non ha mai rinnegato il proprio percorso politico ed il rapporto con Bettino Craxi come la figlia Stefania ha ricordato nel commentare la sua morte: “Gianni è stato un grande uomo di governo ed un compagno leale di mio padre, nella buona e nella cattiva sorte, a cui non fece mai mancare la sua vicinanza negli anni dell’esilio tunisino.”
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