Davide Astori, calciatore e capitano della Fiorentina, è morto improvvisamente domenica 4 marzo a seguito di un arresto cardiaco. Si trovava in ritiro con la squadra, in attesa di affrontare l’Udinese nel turno di campionato, ed è stato ritrovato senza vita nella sua camera d’albergo. Lascia la compagna Francesca Fioretti ed una bambina di soli due anni, Vittoria. La notizia ha immediatamente suscitato una forte commozione nel mondo del calcio, e non solo, portando alla decisione di sospendere il turno di campionato di serie A. Bastava collegarsi negli stadi per cogliere lo sgomento di dirigenti, calciatori e tifoserie di tutte le squadre per questa drammatica scomparsa che si somma, purtroppo, ad altre avvenute in passato dentro e fuori il rettangolo di gioco. Calciatori nel pieno della carriera stroncati da malori improvvisi come Renato Curi, Antonio Puerta, Daniel Jarque e Piermario Morosini. Atleti costantemente controllati, forti fisicamente ma dal cuore rivelatosi purtroppo debole. Dai primi risultati dell’autopsia si evince che Davide Astori sia deceduto a seguito di una “morte cardiaca senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica”, cioè per cause naturali. I successivi accertamenti, che verranno eseguiti nei prossimi due mesi prima di chiudere definitivamente l’istruttoria, ci confermeranno o meno tale diagnosi.
Davide Astori, nato in un comune del bergamasco nel 1987, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan ed esordì in serie A a 21 anni con la maglia del Cagliari con cui giocò per sei stagioni arrivando anche ad indossare la maglia azzurra. Passato alla Roma nel 2014, giocò con i giallorossi per una sola stagione esordendo anche in Champions League e contribuendo al conseguimento del secondo posto in campionato dietro la Juventus. L’anno successivo fu preso dalla Fiorentina dove divenne uno dei punti di forza della squadra e, dalla presente stagione, il capitano. In tutti i club in cui ha militato, Davide Astori ha lasciato sempre un grande ricordo non solo come calciatore ma soprattutto per la sua grande umanità. Ad ulteriore conferma di ciò la decisione dei club in cui ha militato più a lungo, il Cagliari e la Fiorentina, di ritirare la sua maglia numero 13. In questi giorni Davide Astori avrebbe dovuto firmare col presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, il rinnovo del contratto che lo avrebbe legato fine al termine della sua carriera al club gigliato.