Il regista Bernardo Bertolucci è morto il 26 novembre scorso all’età di 77 anni nella sua casa romana di Trastevere. Scompare una delle figure più importanti del nostro cinema, apprezzato in tutto il mondo per film di grande successo come Ultimo tango a Parigi, addirittura messo al rogo in Italia dalla censura, Novecento, L’ultimo imperatore, vincitore di ben nove premi Oscar tra cui quello come miglior regia (unico italiano a vincerlo), ed Il tè nel deserto.
Bernardo Bertolucci nacque a Parma nel 1941 dal poeta Attilio che gli trasmise inizialmente la passione per la poesia. Successivamente però si avvicinò al cinema facendo da assistente a Pier Paolo Pasolini, suo vicino di casa, nel primo film diretto dall’intellettuale bolognese, Accattone (1961), in cui incontrò l’attrice Adriana Asti che per molti anni sarà la sua compagna. Ben presto però Bernardo Bertolucci si staccò dal cinema pasoliniano inseguendo un’idea personale basata sull’individualità di persone che subiscono bruschi cambiamenti del loro mondo e della realtà circostante senza potersi e volersi dare una risposta. Questo sarà il leit motiv praticamente di tutti i successivi film di Bernardo Bertolucci, da Il Conformista ad Ultimo Tango a Parigi fino ad arrivare ai massimi capolavori come Novecento e L’ultimo Imperatore. Film contrassegnati dal rigoroso impegno “ideologico” del regista, da cast di attori straordinari (molto spesso stranieri come Jean-Louis Trintignant, Marlon Brando, Gérard Depardieu, Robert De Niro, Burt Lancaster, Peter O’Toole) e da una straordinaria potenza visiva (soprattutto dagli anni ottanta in poi con L’ultimo Imperatore, Il tè nel deserto e Piccolo Buddha).
Per l’ultimo saluto a Bernardo Bertolucci è stata allestita la camera ardente al Campidoglio con le corone del presidente della regione Lazio e della sindaca di Roma accanto alla bara aperta. Tantissimi i volti noti intervenuti a rendere omaggio al grande regista: Vittorio Storaro, Walter Veltroni, Francesco Rutelli, Giuseppe Tornatore, Paolo Taviani, Nanni Moretti ed una commossa Stefania Sandrelli che con queste parole lo ha voluto ricordare: “Sono qua per rispettare un grande artista e un grande amico. Quando si perdono delle personalità e degli artisti come Pier Paolo Pasolini, Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, diventiamo volenti o nolenti più poveri. Questo bisogna che i giovani lo sappiano”.