Il mondo del giornalismo perde un’altra delle sue migliori penne. E’ scomparso Marco Ansaldo, prima firma dello sport de La Stampa fino a un mese fa, quando aveva lasciato il quotidiano torinese per avviarsi alla pensione.
Marco Ansaldo aveva 58 anni. A non lasciargli scampo un infarto che lo ha colto mentre nella provincia di Asti partecipava a una camminata gastronomica in compagnia di alcuni amici. A nulla sono serviti i tentativi di soccorrere il giornalista e di rianimarlo, non c’è stato niente da fare. Lascia due figli.
Quella di Marco Ansaldo è stata una carriera davvero brillante. Prima di passare a La Stampa, infatti, Ansaldo aveva lavorato al Corriere dello Sport e Repubblica. Inviato per anni sulla Juventus e sulla Nazionale, Marco Ansald0 aveva seguito anche diverse Olimpiadi e il Tour de France. Appassionato di gran parte delle discipline olimpiche, a cominciare dalla pallavolo e dalla scherma, per anni aveva raccontato da cronista, in giro per il mondo, storie di atleti, ricche di retroscena e di curiosità. L’ultimo suo servizio da inviato, l’estate scorsa è stato il mondiale in Brasile, mentre aveva chiuso la carriera seguendo la trasferta del Torino a Spalato.
Il giornalista ha svolto il suo lavoro sempre con grande impegno e passione, raccontando e diffondendo informazioni sempre con puntualità e onestà intellettuale, tanto da superare qualsiasi dubbio a proposito della veridicità della notizia: “beh, l’ha scritta Ansaldo…”
Tanti i messaggi di condoglianze e cordoglio giunti alla famiglia dopo la diffusione della notizia della sua morte che ha lasciato tutti senza parole, per un decesso che nessuno si aspettava e che ha lasciato tutti di stucco. Se ne va un altro grande del giornalismo italiano che è stato in grado negli anni di trasmettere emozioni e di raccontare i grandi eventi con fervore e coinvolgendo sempre e costantemente il pubblico che leggeva i suoi articoli.