Diego Armando Maradona è morto ieri nella sua abitazione a Tigre, nei pressi di Buenos Aires, a causa di una crisi cardiorespiratoria. Aveva compiuto il 30 ottobre scorso 60 anni. Il 4 novembre era stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla testa per rimuovere un ematoma subdurale. L’intervento era chirurgicamente riuscito ed il fuoriclasse argentino stava trascorrendo un periodo di convalescenza.
La morte di Diego Armando Maradona ha gettato nello sconforto tutto il mondo. A Napoli tanti tifosi, subito dopo aver appreso la triste notizia, si sono radunati attorno allo stadio San Paolo per ricordare il loro grande ed inarrivabile eroe. Ed il comune del capoluogo campano ha deciso in queste ore di intitolare l’impianto, teatro di innumerevoli prodezze del Pibe de Oro, proprio al grande numero dieci. https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/maradona_morto_oggi_comune_napoli_intitola_stadio_san_paolo-5608021.html
In Argentina il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Diego Armando Maradona è stato a nostro avviso il più grande calciatore di tutti i tempi. Non solo era un fenomeno palla al piede, capace di prodezze balistiche impossibili per chiunque altro, ma fu un autentico uomo squadra, un inarrivabile trascinatore. Fin da adolescente si capì che sarebbe diventato un fenomeno. Cresciuto come professionista nell’Argentinos Juniors, vinse giovanissimo il Pallone d’Oro Sudamericano nel 1979 e nel 1980. Dopo il passaggio al Boca Juniors, la squadra per cui tifava il suo papà, e poi al Barcellona, fu acquistato dal Napoli del presidente Corrado Ferlaino. La simbiosi con la città campana fu totale, i trionfi tanti: due scudetti storici, una Coppa Uefa, una Supercoppa Italiana ed una Coppa Italia. Con la maglia della sua nazionale, Diego Armando Maradona fece impazzire ogni argentino. Vinse una straordinaria Coppa del Mondo del 1986, segnando contro l’Inghilterra il “goal del secolo” e sfiorò il bis quattro anni dopo in occasione di Italia 90. Nel mondiale italiano riuscì a portare in finale la sua nazionale pur giocando in una squadra tecnicamente modesta.
Come ogni genio, nella sua vita ci fu anche sregolatezza. Ma di questo non vogliamo parlare.
In ogni caso, Diego Armando Maradona fu un uomo anti-sistema, e probabilmente per questo fu fermato (ed ingannato) durante i mondiali negli Stati Uniti del 1994. Quel goal alla Grecia però rimane una delle sue perle più belle. Il mondiale americano finì per lui la partita dopo, quando fu trovato positivo all’antidoping, e di fatto chiuse la carriera calcistica del più grande di sempre.
Ciao Diego e grazie di cuore per la gioia che hai donato a tutti noi per le tue straordinarie giocate!