Lo sapevate che gli sportivi più amati dagli italiani sono tutti morti? Sembra paradossale come affermazione ma è proprio così. Ad affermarlo lo staff di AMA Servizi Funebri Comunali, impresa di onoranze funebri specializzata nell’organizzazione di cerimonie funebri a Roma, a seguito di un’indagine condotta di recente proprio sull’argomento, su un campione di 500 italiani, metà uomini e metà donne.
Il dato è si discutibile ma non è casuale. Infatti, se ad essere ricordati con maggiore affetto sono proprio gli ad oggi sportivi già deceduti, vuol dire che la morte non è vista come la fine di tutto, ma questo triste avvenimento porta con sé un’aurea di nostalgia che facilmente si trasforma in rimpianto per chi se n’è andato troppo presto.
Ecco la classifica degli sportivi più amati dagli italiani, purtroppo deceduti:
- Marco Pantani. Con il 34% delle preferenze occupa la prima posizione. Marco Pantani morì per un arresto cardiaco dovuto a presunto eccesso di sostanze stupefacenti, il 14 febbraio 2004. Il ciclista, re delle scalate, fu escluso per doping dal Giro d’Italia del 1999; il tam tam mediatico della notizia portò l’atleta a soffrire di una forte forma di depressione che, probabilmente, fu la causa dell’estremo gesto.
- Ayrton Senna. Con il 29% delle preferenze, si conferma il primo pilota di Formula Uno ricordato dagli italiani per la sua tragica morte avvenuta in un incidente nel corso del Gran Premio di San Marino nel 1994.
- Giacinto Facchetti. E’ ricordato dal 22% degli intervistati non solo come un brillante calciatore dell’Inter e della Nazionale ma, soprattutto, come esempio di integrità morale, di onore e lealtà sportiva. Facchetti è venuto a mancare il 4 settembre 2006.
- Marco Simoncelli. Con l’8% delle preferenze, il pilota è entrato nel cuore degli italiani, sconvolti dalla sua inimmaginabile morte a soli ventiquattro anni nel corso del Gran Premio della Malesia.
- Muhammad Alì. Recentemente scomparso (il 3 giugno 2016) è ricordato e apprezzato dal 7% degli intervistati. Il pugile statunitense è apprezzato anche per i suoi tanti impegni umanitari a favore dell’integrazione.